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Vineis: 'Il mio contributo al Piemonte? Per dovere civico a prescindere dal colore politico'

"Ci sono i protocolli dell'Organizzazione mondiale della sanità a cui fare riferimento. Ci sono i documenti dell'Ecdc, lo European Centre for disease Prevention and Control. Si tratta di declinare queste indicazioni tenendo conto della nostra realtà". Una decisione rapidissima per dare una mano al Piemonte dove è cresciuto e ha lavorato fino a 15 anni fa. Paolo Vineis, docente alla School of Public Health dell'Imperial College di Londra, vicepresidente del Consiglio superiore di sanità, collaboratore dell'Associazione italiana di epidemiologia, ha da oggi il ruolo di responsabile della nuova area di Supporto alla pianificazione strategica dell'Unità di crisi.

Professor Vineis, il suo nome si fa da tempo. Ha osservato la situazione piemontese dall'Inghilterra?
"Sono qui a Torino da un mese, ero tornato per quello che doveva essere un periodo di vacanza. Nel frattempo la situazione in Inghilterra si è aggravata e sono rimasto qui".


Quando l'hanno chiamata?
"Due giorni fa mi ha telefonato l'assessore Icardi e mi ha chiesto se potevamo vederci. Ho accettato questa consulenza perché lo considero un dovere civico. Mi hanno chiesto di dare una mano, lo faccio volentieri a prescindere da ogni colore politico".

Perché a suo parere il Piemonte è in difficoltà?
"C'è di sicuro un problema che definirei storico. Penso che si vedano gli effetti della contrazione delle risorse per i dipartimenti di prevenzione delle Asl. D'altronde mi pare che questo sia stato riconosciuto anche dall'assessore"
Vineis: "Il mio contributo al Piemonte? Per dovere civico  a prescindere dal colore politico"

Paolo Vineis

 

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Pubblicato il 24/04/2020, nella categoria: Rassegna stampa