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Ambulatori aperti anche di sera per ridurre le liste d'attesa in Piemonte

NUOVE assunzioni per assicurare più visite e esami lì dove i tempi sono biblici; orari più estesi con la possibilità di fare una radiografia anche il sabato e alla sera; due canali differenziati di accesso:il primo per il “nuovo malato” che deve arrivare al più presto a una diagnosi e il secondo per il paziente cronico, che deve fare controlli con regolarità ma senza urgenza. Con i medici di famiglia cooptati per le prenotazioni e i medici in libera professione a cui si chiede di aprire le loro agende per dare il loro contributo.
Il piano per ridurre le liste d’attesa in Piemonte è pronto e attende adesso il parere di tutte le parti in gioco: sindacati e associazioni a tutela dei malati, Ordine dei medici e Università, Federazione dei medici di medicina generale e direttori generali. Tutti riuniti ieri in assessorato per ascoltare la “lezione” del direttore regionale Renato Botti, il quale ha presentato filosofia e finalità. L’obiettivo è dare il via a un piano di intervento triennale (2017-2019) che vuole essere strutturale e dovrebbe essere approvato dalla giunta entro fine marzo. "Serve un grande patto con tutti gli attori del sistema — spiega l’assessore alla sanità Antonio Saitta — Una proposta aperta sulla quale vogliamo raccogliere i suggerimenti". Il testo, con le ultime correzioni, sarà inviato a tutti questa mattina. Dopo l’approvazione di fine marzo toccherà alle diverse aziende presentare i progetti operativi, con i provvedimenti giudicati necessari a centrare gli obiettivi. La scadenza è fine maggio. Solo dopo quella data il piano del Piemonte sarà attivato. Per portare avanti il programma sarà istituito un tavolo permanente per un confronto che prosegue anche dopo l’approvazione definitiva.

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Pubblicato il 14/02/2017, nella categoria: Rassegna stampa